L’ansia si presenta in molte forme, la maggior parte delle quali include come componente l’ansia anticipatoria.
Solitamente l’ansia è caratterizzata dalla paura di qualcosa che potrebbe accadere oppure no. In alcuni casi questa sensazione può iniziare giorni o anche settimane prima di un evento particolarmente spaventoso.
Questa angoscia è spesso accompagnata dalla spinta a evitare il compito che provoca ansia e ciò rappresenta un grosso problema perché, come abbiamo già detto in diversi articoli, l’evitamento alimenta l’ansia.
Cerchiamo di capire insieme qualcosa di più sull’ansia anticipatoria e su come affrontarla.
Che cos’è l’ansia anticipatoria
Potremmo definire l’ansia anticipatoria come l’aumento dei livelli di ansia in relazione a un evento futuro. Le preoccupazioni si focalizzano su ciò che si pensa possa accadere e solitamente si tratta di previsioni estremamente negative o catastrofiche.
Ovviamente una certa dose d’ansia per un evento stressante come un esame o un colloquio di lavoro è normale, tuttavia quando diventa eccessiva può bloccare la persona fino a spingerla a evitare la situazione.
Non si tratta di un disturbo specifico a sé stante, quanto più di un sintomo che si trova comunemente nelle condizioni legate all’ansia, come quella sociale o generalizzata.
L’ansia anticipatoria spesso è accompagnata da una continua rimuginazione su tutte le peggiori conseguenze che potrebbero scaturire dall’affrontare la situazione.
Ansia anticipatoria e attacchi di panico
L’ansia anticipatoria gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento degli attacchi di panico.
Infatti la tendenza di chi soffre di attacchi di panico è quella di preoccuparsi costantemente di quando potrà arrivare il prossimo attacco. Questa ansia nei casi più gravi può arrivare al punto di impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane, persino uscire di casa, per la paura che possa verificarsi un attacco.
Inoltre spinge a monitorarsi costantemente in cerca dei più piccoli segnali che stia effettivamente per scatenarsi un attacco. Questo monitoraggio continuo finisce con ogni probabilità per essere proprio la causa del panico.
Infatti un costante monitoraggio delle normali sensazioni del corpo può portare a interpretarle come qualcosa di strano, un segno che qualcosa non sta funzionando a dovere.
Come affrontare l’ansia anticipatoria
Tecniche di rilassamento
Le tecniche di rilassamento possono essere molto utili nel trattamento delle problematiche ansiose.
Il rilassamento progressivo di Jacobson è una tecnica molto efficace, provala e fammi sapere, ti lascio il video della pratica qui sotto:
Anche le tecniche di respirazione possono essere efficaci, tuttavia se non si fa attenzione un controllo eccessivo della respirazione potrebbe anche provocare un effetto negativo inducendo a focalizzarsi troppo su di essa e a trasformarla in un altra soluzione inefficace che alimenta il problema.
Tuttavia esistono molte tecniche di meditazione, rilassamento, visualizzazione che possono essere efficaci. Il mio consiglio è quello di sperimentarne alcune e individuare quella con cui ci sentiamo maggiormente a nostro agio.
Chiedi un supporto psicologico
Non mi stancherò mai di dire che dobbiamo dare più importanza al nostro benessere psicologico, quando rimaniamo incastrati in problemi che compromettono significativamente la qualità della nostra vita, continuare ad andare avanti zoppicando è la scelta peggiore che possiamo fare.
Se ci fa male la caviglia e il dolore non passa non ha molto senso continuare a camminarci sopra, utilizzando stampelle o antidolorifici, alla lunga la situazione non può che peggiorare, rendendo spesso ancora più difficile il trattamento.
La cosa più sensata è quella di rivolgersi a un professionista che aiuti a risolvere il nostro problema, in modo da poter tornare nel più breve tempo possibile a camminare e a correre.
Lo stesso vale per chiedere un supporto psicologico, tuttavia molte persone ancora mi dicono frasi come: “devo spendere tanti soldi per non risolvere nulla.“
Se dobbiamo basarci sulla scienza e credere ad essa possiamo dire che questa affermazione è frutto di miti basati per lo più su opinioni che su fatti. Molti problemi possono essere risolti in tempi molto brevi, ad esempio la terapia breve centrata sulla soluzione ha una media di 5-7 sedute.
La terapia strategica ha una media di circa 10 sedute nel produrre un miglioramento significativo e questo vale anche per le problematiche di carattere ansioso.
In molti casi sono sufficienti anche poche sedute, persino una o due spesso possono dare l’avvio a un cambiamento che poi il cliente porterà avanti da solo. Perciò questa idea di buttare via i soldi anche se non si vuole fare un percorso particolarmente lungo è priva di fondamento, a lungo termine è più economico e soprattutto redditizio per il nostro benessere rivolgersi a un professionista.
Se vuoi più informazioni non esitare a contattarmi:
Cammina
La cosa più semplice che possiamo fare per gestire l’ansia è quella di fare una passeggiata, le ricerche ci dicono che si tratta di un metodo davvero efficace.
Una breve passeggiata ogni giorno oltre a fare bene al tuo corpo farà bene anche alla tua mente.
Sono sufficienti 30-60 minuti, non è necessario trasformarla in un’attività agonistica.
Non evitare, agisci
Lo ripeto sempre, l’ansia poggia le sue basi sull’evitamento, ogni volta che eviti qualcosa lo rendi ancora più spaventoso.
Quando non affronti un evento che ti provoca ansia confermi a te stesso che non sei in grado di farlo e la volta seguente potrebbe sembrarti ancora più minaccioso.
L’evitamento può portare a ritirarsi sempre di più fino a non uscire di casa. Per questo motivo è importantissimo agire e affrontare le situazioni che ci provocano ansia.
Distraiti
Anche pochi minuti di distrazione possono essere sufficienti per ridurre l’ansia.
Perciò se senti che l’ansia sta aumentando evita di parlare dell’ansia, soprattutto in quel momento, distraiti trova qualcuno con cui parlare di altro o impegnati in qualche attività.
Più l’attività sarà impegnativa, ti coinvolgerà e richiederà le tue risorse mentali più riuscirai a distrarti e a non alimentare l’ansia.
Scrivi su un diario
Scrivere su un diario può essere molto terapeutico e può aiutarci a ridurre l’ansia e la rimuginazione. Possiamo farlo in diversi modi.
Potremmo scrivere ciò che proviamo nei momenti di maggiore ansia, o scrivere quando ci sentiamo sommersi dai pensieri.
Oppure semplicemente potremmo scrivere le nostre riflessioni sulla giornata prima di dormire per riorganizzare le idee.
Per oggi è tutto, se l’articolo ti è piaciuto metti un like o condividilo, te ne sarei davvero GRATO.
LEGGI ANCHE: Come vincere gli attacchi di panico con la Terapia A Seduta Singola
Se vuoi conoscere meglio l’ansia e capire come affrontarla ti consiglio di leggere l’ebook gratuito “Manuale di sopravvivenza per l’ansia”.
Un saluto, a presto!
Andrea



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.