L’autoefficacia è un concetto molto conosciuto in psicologia. Un buon livello di autoefficacia può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi, ad essere meno stressati, più motivati e più in generale ad aver un livello di benessere maggiore.
Che cos’è l’autoefficacia
L’autoefficacia è un costrutto che nasce dalle ricerche di Albert Bandura.
Bandura l’ha definita come la valutazione circa la propria abilità nel riuscire ad affrontare un determinato compito.
Detta in altre parole si tratta della fiducia che abbiamo nelle nostre capacità e competenze, in particolare nell’affrontare sfide e nel portare a termine con successo un compito.
Può essere riferita alle nostre competenze generali oppure a delle competenze specifiche in determinati ambiti (nello sport, nel lavoro, nell’ambito accademico, ecc).
Autoefficacia, autostima e motivazione
Autoefficacia, autostima e motivazione sono concetti differenti ma correlati.
Vi invito a leggere l’articolo sull’autostima per approfondire il tema. La differenza fondamentale tra autostima e autoefficacia risiede nel fatto che l’autostima pone il focus su ciò che siamo, piuttosto che su ciò che facciamo, o per meglio dire che riteniamo di poter fare efficacemente.
Anche la motivazione, come l’autostima è correlata con l’autoefficacia, ma a differenza da quest’ultima si basa sul desiderio di raggiungere un obiettivo e non sulla valutazione delle nostre abilità per raggiungerlo.
Dopo queste brevi delucidazioni appare chiaro come questi 3 concetti si influenzino a vicenda. Per fare un esempio è probabile che le persone con alta autoefficacia abbiano una motivazione più alta e viceversa e il discorso e simile per l’autostima.
Autoefficacia e benessere
Come abbiamo detto nell’articolo sul modello PERMA, la realizzazione e il coinvolgimento sono due componenti fondamentali del nostro benessere.
L’autoefficacia è direttamente correlata con queste componenti, ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi, ad essere motivati e coinvolti nelle attività che facciamo e a sperimentare il cosiddetto flow.
Auto-efficacia e stress
Sembra che un alto livello di autoefficacia sia correlato positivamente con una buona gestione dello stress. Infatti avere fiducia nelle proprie capacità ci rende maggiormente in grado di affrontare le sfide quotidiane sfruttando lo stress come una risorsa utile piuttosto che considerandolo nella sua accezione negativa.
Depressione e ansia
Una migliore capacità di utilizzare lo stress riduce il rischio di sviluppare sintomi ansiosi e depressivi. Bandura nelle sue ricerche ha dimostrato che l’autoefficacia protegge i bambini dallo sviluppo di sintomi depressivi, o almeno li protegge dai sintomi più gravi e pervasivi.
Inoltre un basso livello di autoefficacia è correlato all’ansia. Questo legame, soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti, è in parte dovuto al fatto che i sintomi ansiosi spesso dipendono dalla convinzione di non avere il controllo su determinate situazioni.
Ciò può creare un circolo vizioso in cui una bassa autoefficacia porta a maggiore ansia e maggiori comportamenti di evitamento delle situazioni temute, il che porta a sperimentare un minor numero di esperienze di padronanza e ad avere minori opportunità di affrontare con successo l’ansia, tutto ciò a sua volta riduce ancora di più l’autoefficacia.
Locus of control
L’autoefficacia dipende da come ci valutiamo e la nostra autovalutazione dipende in buona parte dalle attribuzione causali che tendiamo a fare nell’arco della nostra vita.
In altre parole a quali cause attribuite i vostri successi e fallimenti?
Se avete successo lo attribuite a cause interne come il vostro impegno e le vostre capacità, oppure a cause esterne come la fortuna?
Quando parliamo di locus of control parliamo proprio dell’attribuire a successi o insuccessi cause interne o esterne.
Le persone con un’elevata auto-efficacia hanno un locus of control interno. Le persone con locus of control interno quando hanno successo tendono ad attribuire il proprio successo a cause interne come l’impegno o il valore delle proprie abilità.
Se invece falliscono ammettono i propri errori e cercano di imparare da essi.
Al contrario le persone che attribuiscono successi e insuccessi a cause esterne come la fortuna o la sfortuna sono caratterizzate da un locus of control esterno.
Ovviamente sebbene un locus of control interno sia da preferire, ciò non vuol dire essere rigidi, un locus of control non flessibile può essere deleterio e irrealistico.
Spesso nelle nostre vite accadono effettivamente cose su cui non abbiamo il totale controllo, attribuire sempre successi e insuccessi a cause interne in modo rigido non è sicuramente un modo sano di funzionare.
Controllabilità e stabilità
Riprendendo il modello di Weiner, nell’attribuzione delle cause, oltre al locus of control sono importanti altre due dimensioni: la stabilità e la controllabilità.
–Stabilità: che si riferisce alla stabilità delle cause di un fallimento o di un successo. Ad esempio nel caso di un fallimento potremo attribuirlo a una causa stabile, come l’eccessiva difficoltà del compito, o instabile, come la fortuna.
–Controllabilità: le cause di un successo o di un fallimento possono essere considerate come controllabili e modificabili, oppure no. Se reputiamo le cause di un insuccesso controllabili possiamo fare qualcosa per migliorarci, al contrario se partiamo con l’idea che le cause non sono controllabili non potremo fare molto.
Ovviamente una buona autoefficacia è caratterizzata da uno stile di attribuzione in cui abbiamo un locus interno e attribuiamo gli insuccessi a cause controllabili.
Le fonti dell’autoefficacia
L’autoefficacia non è un concetto statico, infatti si modifica costantemente influenzata da diverse fonti:



– Esperienze di padronanza
Le esperienze di padronanza si riferiscono alle esperienze in cui abbiamo affrontato e superato un compito. Acquisire padronanza tramite la pratica è probabilmente il modo migliore per aumentare la nostra autoefficacia.
– Esperienze vicarie
Si tratta di esperienze osservate in modelli da emulare, come genitori e parenti. Osservare dei modelli positivi che mostrano in prima persona un buon livello di autoefficacia può influenzare positivamente le nostre credenze.
– Persuasione verbale
Le persone significative della nostra vita possono rafforzare la nostra autoefficacia “motivandoci”, possono persuaderci che abbiamo le capacità per avere successo e per raggiungere i nostri traguardi.
– Stati emotivi e fisiologici
Lo stato emotivo e fisiologico in cui ci troviamo può influenzare la nostra autoefficacia. Essere riposati e pieni di energie e di buon umore può farci sentire maggiormente in grado di affrontare le sfide. Invece ad esempio essere depressi può diminuire la fiducia nelle nostre capacità.
Per questo motivo è importante prestare attenzione al proprio benessere psicofisico per mantenere la nostra autoefficacia su buoni livelli.
– Esperienze immaginative
Quest’ultima fonte è stata introdotta dallo psicologo James Maddux che ha suggerito la possibilità di migliorare la nostra autoefficacia tramite “esperienze immaginative”. Visualizzare, tramite tecniche di imagery, una situazione e i comportamenti efficaci da adottare, può migliorare la nostra autoefficacia e il nostro senso di padronanza.
Conclusioni
In sintesi se vogliamo migliorare la nostra autoefficacia dovremmo innanzitutto uscire dalla nostra comfort zone e metterci in gioco. La pratica è senza dubbio il modo migliore per mostrare a noi stessi che siamo in grado di affrontare situazioni difficili.
Oltre a ciò è importante circondarsi di modelli positivi che ci facciano da esempio e che ci motivino.
Se da solo fatichi a migliorare l’autoefficacia, puoi chiedere un supporto psicologico, ricorda che anche una sola seduta se condotta con le giuste logiche può fare la differenza.
Per concludere per quanto sembri una banale frase da cioccolatino la morale è che è importante avere fiducia nelle proprie capacità.
Questo non vuol dire che se crederete in voi stessi e avrete fiducia nelle vostre capacità non fallirete mai, la vita è fatta di successi e insuccessi e soprattutto gli insuccessi sono necessari per la nostra crescita.
Tuttavia le ricerche ci hanno dimostrato che avere un mindset positivo, grintoso con un alta autoefficacia può rappresentare un importante fattore per il successo.
Infatti il mindset che adottiamo ha un impatto molto più rilevante di quello che pensiamo sul nostro modo di interpretare la realtà e di indirizzare la nostra vita, ma di questo parleremo in un altro articolo.
Un saluto, a presto!
Andrea.
Fonti:
Bandura, A. (1997). Self-Efficacy: The Exercise of Control. New York, NY, US: Worth Publishers.
https://positivepsychologyprogram.com/self-efficacy



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.