Su Hauora parliamo spesso di felicità e di significato, tutti vorremmo essere felici, ma ha davvero senso inseguire la felicità come un traguardo da raggiungere?
La felicità è qualcosa che si può afferrare solo in determinati momenti, sfuggevole, in molti casi nemmeno ci rendiamo conto di essere felici se non a posteriori.
Non possiamo sempre essere felici, nella vita siamo costretti ad affrontare momenti felici e momenti tristi.
Perciò semplicemente perseguire la felicità come traguardo finale potrebbe non darci i frutti sperati e finire al contrario per renderci più ansiosi e persi.
Infatti i dati di numerose ricerche ci mostrano che inseguire la felicità può rendere addirittura infelici.
Ma com’è possibile? Abbiamo sconfitto numerose malattie, l’aspettativa di vita è più lunga di quanto non lo sia mai stata, abbiamo possibilità pressoché illimitate e allora perché il tasso di disturbi psicologici come la depressione aumenta esponenzialmente?
Perché le persone si sentono più sole che mai?
Perché così tante persone sperimentano un senso di vuoto e di inutilità che in certi casi sfocia nella patologia?
Si tratta forse di una mancanza di felicità oppure di qualcos’altro?
Secondo gli psicologi positivi a provocare questa sensazione di vuoto non sarebbe la mancanza di felicità ma piuttosto la mancanza di un significato nella propria vita.
Felicità e Significato
Emily Esfahani Smith nel suo libro “The Power Of Meaning”, sostiene che piuttosto che perseguire ossessivamente la felicità dovremmo concentrarci sul trovare un significato.
“Il significato è più importante della felicità. Perché? Perché la felicità è ciò che siamo disposti a sacrificare per qualcosa di veramente significativo.”
Chi ha un significato nella vita, sarebbe infatti più resiliente, otterrebbe migliori risultati accademici e in ambito lavorativo e avrebbe una vita media più lunga.
Ma come possiamo trovare un significato nella nostra vita?
Emily Esfahani Smith nel suo libro evidenzia 4 pilastri di una vita significativa.
1° Pilastro per una vita significativa: I legami
Il primo pilastro sono i legami.
Come ripetiamo spesso su Hauora i legami sono importantissimi per la felicità e il benessere.
Ma solo se si tratta di legami veri e profondi, in cui si viene valorizzati per ciò che si è, non di legami tossici o superficiali.
Molte persone trovano la propria fonte di significato nei legami che li connettono con famiglia e amici.
2° Pilastro per una vita significativa: lo scopo



Il secondo pilastro è lo scopo, abbiamo già parlato del trovare un scopo nell’articolo sull’ikigai.
Trovare uno scopo superiore significa usare le proprie abilità, energie e risorse, per rendere, nel nostro piccolo, il mondo un posto migliore.
Con questo non voglio dire che tutti debbano fare un’importante scoperta scientifica o curare qualche malattia rara.
Piuttosto si intende dare il nostro piccolo contributo al mondo per fare qualcosa di utile non solo per noi stessi.
Se vuoi approfondire:
3° Pilastro per una vita significativa: la trascendenza
Il terzo pilastro del significato è la trascendenza.
Il concetto di trascendenza è molto vicino a quello di flow di Csíkszentmihályi, ossia:
“Uno stato in cui le persone sono così coinvolte in un’attività che nient’altro sembra importare; l’esperienza è così piacevole che la gente continuerà a farlo anche a caro prezzo, per il solo gusto di farlo”
Mihály Csikszentmihalyi
Csíkszentmihályi ha constato che le persone erano maggiormente felici mentre si trovavano in questo stato di flusso.
Questo stato di trascendenza è praticamente lo stesso concetto, la percezione di sé svanisce, si perde la concezione di tempo e spazio e ci si sente connessi a una realtà superiore.
Molti provano questo stato di trascendenza nel praticare sport, altri nello scrivere, nel suonare, nel lavorare, nel pregare, o semplicemente nell’essere immersi nella natura.
Si tratta di esperienze che possono persino cambiarci nel profondo.
4° Pilastro per una vita significativa: lo storytelling
Il quarto pilastro è lo storytelling della propria storia.
Creare un racconto della propria vita ci aiuta a capire le nostre scelte e come siamo diventati le persone che siamo.
Ci aiuta a capire che siamo gli autori della nostra storia e che possiamo cambiare la narrazione della nostra vita.
Siamo noi a scegliere come raccontarci la nostra vita, se raccontarci che siamo dei falliti oppure se raccontarci come persone degne di amore e che perseguono uno scopo.
Smith sottolinea che le persone che si raccontano la propria vita tipo “la mia vita era bella, ora è brutta”, tendono a essere più ansiose e depresse.
Quando invece riescono a cambiare la propria narrazione, magari lavorando su se stesse da sole o con l’aiuto di un terapeuta, trovano la consapevolezza di poter essere persone migliori e con una vita significativa.
Riflettendo sulla propria vita, sulle esperienze che ci hanno fatto diventare ciò che siamo, accettando il bene e il male, possiamo acquisire una nuova e più saggia prospettiva di noi stessi.
Questi sono i 4 pilasti del significato che andrebbero edificati nella nostra vita per poter dare il meglio di noi stessi e costruirci una vita piena e significativa.
In conclusione, la felicità può venire e andarsene, ma trovare un significato alla propria vita è qualcosa che possiamo fare anche nei momenti tristi e anzi può essere una risorsa per affrontarli.
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Un saluto, a presto!
Andrea
Fonti:
Emily Esfahani Smith. The Power of Meaning: Finding Fulfillment in a World Obsessed with Happiness. Broadway Books (2017).



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.