Gestire le emozioni nei momenti difficili è fondamentale e la consapevolezza può esserci estremamente utile a tal proposito.
La nostra mente è costantemente bombardata da stimoli, pensieri, emozioni, potremmo immaginarla un po’ come il cielo, prima viene attraversato dalle nuvole, poi spunta il sole, poi viene squarciato dai lampi e poi ritorna il sole.
Non siamo ciò che pensiamo
Trovo che il paragone con il cielo sia un ottima metafora per spiegare un concetto semplice di cui abbiamo già parlato, cioè che noi non siamo i nostri pensieri o le nostre emozioni.
Infatti tendiamo a identificarci con ciò che proviamo in un determinato istante.
C’è una differenza cruciale, seppur sottile, tra identificarsi con l’emozione e osservarla semplicemente fare il suo corso per quello che è fino a che non si esaurisce.
Per quanto un’emozione possa essere forte in un dato momento tu non sei quell’emozione.
Riprendendo la nostra metafora, il cielo viene attraversato da numerosi eventi atmosferici, viene coperto dalle nuvole, poi spunta il sole, poi piove. Lo stesso vale per la nostra mente, possiamo essere tristi, poco tempo dopo felici, arrabbiati, ecc.
Nessuno stato meteorologico è negativo di per sé, sono tutti di passaggio e ognuno ha un suo ruolo, proprio come le nostre emozioni.
Inoltre proprio come non possiamo controllare il tempo non possiamo controllare le nostre emozioni, non puoi semplicemente dirti “ora mi rendo felice” ed esserlo automaticamente.
Gestire Le Emozioni: non evitare il dolore
Nella cultura occidentale abbiamo la tendenza ad evitare le emozioni negative e il dolore e al contrario a ricercare e trattenere costantemente il piacere. Entrambi questi comportamenti producono tuttavia l’effetto contrario. Finiamo per sperimentare avversione verso gli stati “negativi” mentre lo sforzo di trattenere il piacere ad ogni costo ci impedisce di goderci davvero ciò che sta accadendo nel momento presente.
“Meditatori, sia l’uomo ignorante che l’uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual’è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza? Facciamo l’esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l’insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e – come reazione – si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Quindi egli fa esperienza di due dolori: quello fisico e quello mentale. Gravato dalla sensazione spiacevole, reagisce con avversione e, con questo atteggiamento, inizia a creare in se un condizionamento di avversione.”
Questa citazione del Budda presenta un’immagine molto forte, l’avversione verso le emozioni negative produce un secondo dolore, che si somma a quello causato direttamente dall’evento che ci ha fatto sperimentare l’emozione dolorosa.
La curva delle emozioni
Ciò che dobbiamo tenere a mente è che le emozioni hanno una breve emivita, se le accettiamo e le osserviamo per quello che sono, fanno il loro corso e si esauriscono. Per mantenere la loro intensità hanno bisogno di benzina, quella benzina è la nostra attività di ruminazione, ma di questo abbiamo già parlato in altre occasioni.


LEGGI ANCHE: Come combattere l’ansia fermando la ruminazione
Tornando alla nostra metafora, ogni stato meteorologico è passeggero e in ogni caso anche sotto le nuvole più scure c’è sempre il cielo azzurro. Imparando a riconoscere e a diventare consapevoli delle nostre emozioni possiamo osservare le nuvole che attraversano il nostro cielo restando sempre in sintonia con la mente calma che si nasconde sotto di esse.
Il nucleo della consapevolezza è la capacità di osservare l’esperienza presente senza cercare di alterarla o giudicarla, semplicemente accettandola per ciò che è.
Praticando la consapevolezza, possiamo allenarci a essere meno influenzati dallo stato attuale della mente e a gestire più efficacemente le emozioni.
Gestire le emozioni con il metodo RAIN
La dottoressa Tara Brach, una nota psicologa e insegnante di mindfulness, offre un metodo utile per relazionarsi più abilmente alle emozioni “negative” quando si presentano.
LEGGI ANCHE: Emozioni negative perché devi imparare a gestirle
Il metodo può essere espresso tramite l’acronimo RAIN:
– Riconoscere l’emozione
Il primo passo è quello di riconoscere l’emozione che sta sorgendo dentro di noi.
– Accettare l’emozione
Stabilisci l’intenzione di osservare e accettare qualsiasi emozione tu stia provando, tenendo presente la natura passeggera di essa.
– Indaga l’emozione
Indaga l’emozione con interesse e cura e sii compassionevole con te stesso.
– Non identificarti
Tu non sei le tue emozioni, non dimenticarti che qualsiasi cosa stai provando, per quanto difficile possa essere, non ti identifica.
Allenando la propria consapevolezza è possibile cambiare radicalmente il proprio rapporto con le emozioni.
Le pratiche di consapevolezza favoriscono la tua capacità di osservare e ascoltare le emozioni, piacevoli, dolorose o neutre che siano.
Sebbene fugaci, le emozioni spesso forniscono informazioni importanti. Le emozioni ci aiutano a guidare le nostre decisioni, ma dobbiamo imparare a osservarle per quello che sono, altrimenti il rischio è quello di comportarsi in modo impulsivo sull’onda di un’emozione poco compresa e semplicemente agita nel momento di massima intensità.
Per oggi è tutto, se vuoi sapere come puoi avvicinarti alla meditazione e come prenderti cura del tuo benessere in questo particolare momento scarica l’ebook gratuito.
Se l’articolo ti è piaciuto metti un like o condividilo, te ne sarei davvero GRATO.
Un saluto, a presto!
Andrea
Fonti:


Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.