La psicologia positiva tra i suoi obiettivi ha la promozione del benessere.
Come abbiamo già detto nei precedenti articoli si concentra su ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Non è da considerarsi all’opposto della prospettiva basata sul ridurre la sofferenza, piuttosto complementare.
Psicologia positiva e psicologia della sofferenza
La promozione del benessere, di emozioni positive, realizzazione, significato, relazioni, coinvolgimento, è sempre passata in secondo piano rispetto alla riduzione della sofferenza.
La psicologia positiva cerca di offrire gli strumenti per colmare questa lacuna senza però negare l’importanza della riduzione della sofferenza.
Secondo la psicologia positiva c’è uno grossa differenza tra ridurre la sofferenza e promuovere il benessere.
Entrambe le cose sono molto importanti per migliorare la qualità della vita.
Tuttavia se la riduzione della sofferenza è da sempre argomento della psicologia, la psicologia positiva sposta il focus sulle componenti del benessere e su ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Per approfondire le componenti del benessere leggete l’articolo sul modello PERMA.
Sperimentare più emozioni positive, maggior coinvolgimento, un significato più profondo, relazioni più salutari, realizzazione personale non solo può aiutare a ridurre la sofferenza ma può aiutare anche tutti coloro che non hanno particolari disagi a trovare più felicità e soddisfazione nella propria vita.
Ciò ha importanti implicazioni anche sulla prevenzione di disturbi psicologici e malattie, poiché promuovere il benessere vuol dire anche costruire le risorse per affrontare la vita con maggiore resilienza e prendendosi cura di se stessi.
Psicologia positiva come risorsa
Molti psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, adottano un atteggiamento molto chiuso rispetto a ciò che è al di fuori del proprio orientamento.
Alcuni orientamenti poi diventano simili a sette per la chiusura e il fervore con il quale i membri ne difendono i dogmi.
Tutto ciò che offre una prospettiva diversa viene considerato spazzatura.
Questo rappresenta un chiusura mentale enorme poiché a mio avviso ci distrae solo dall’obiettivo di ridurre la sofferenza psicologica e migliorare il benessere.
La psicologia positiva dovrebbe essere osservata con curiosità, come una risorsa in più nel nostro bagaglio per promuovere il benessere.
Psicologia positiva e promozione del benessere
Quando sentì parlare per la prima volta della psicologia positiva rimasi subito affascinato da questa prospettiva.
Da appassionato di sport, fitness e nutrizione la promozione del benessere e la prevenzione sono sempre stati argomenti in cui ho creduto molto.
Una società più sana dal punto di vista psicofisico è una società che si ammala meno, riduce le spese mediche, più soddisfatta, realizzata e produttiva.
Certo sembra una causalità un po’ banale ed è ovvio che altri fattori socio-demografici contribuiscono al benessere ma è un punto di partenza.
L’attenzione sugli aspetti che rendono la vita degna di essere vissuta piuttosto che su gli aspetti patologici è qualcosa che trovo molto attuale.
Oggi c’è un forte bisogno della psicologia, tuttavia le persone ancora faticano a rivolgersi a uno psicologo per la paura di sentirsi giudicate come mentalmente disturbate.
La prospettiva di promozione del benessere della psicologia positiva invece parte dall’individuare i punti di forza della persona in modo da aiutarla a vivere una vita al pieno delle proprie possibilità.
A questo proposito nel prossimo articolo vedremo parleremo del Character Strengths and Virtues.
In sintesi credo che porre una maggiore attenzione alla promozione del benessere possa anche essere utile ad avvicinare le persone alla psicologia.
Critiche alla psicologia positiva
La prima cosa che faccio personalmente quando studio un argomento nuovo è cercare le critiche a quell’argomento.
Sembra un controsenso ma cerco di partire con un atteggiamento prevenuto.
In questo modo, se le prove a favore di questa argomentazione saranno così efficaci da smontare i miei pregiudizi, allora riterrò l’argomentazione valida.
In effetti è stato proprio così, ho trovato le critiche molto più inconsistenti rispetto alle prove a favore dei risultati della psicologia positiva.
Se volete saperne di più sulle critiche non vi sarà difficile trovarle facendo qualche ricerca su internet, per quanto riguarda le prove a favore vi rimando al libro di Seligman:
Fai fiorire la tua vita. Una nuova, rivoluzionaria visione della felicità e del benessere.
Molte delle critiche si basavano sul fatto che la psicologia positiva fosse semplicistica e prendesse in esame solo le emozioni positive e che promuovesse una sorta di ottimismo di Polyanna, ossia un ottimismo ingenuo e ottuso.
Tuttavia tutte le teorizzazioni e i modelli su cui si basa la psicologia positiva sono frutto di evidenze scientifiche, che sono persino più convincenti di molto altre teorie che da tempo sono adottate nella pratica clinica.
Non credo che l’impianto teorica sia esente da critiche ma sicuramente il lavoro di ricerca svolto appare valido seppure ancora da approfondire.
Ottimismo vs pessimismo
Per quanto riguarda il focus sulle emozioni positive a discapito di quelle negative, in nessuna delle ricerche o dei libri che ho letto si fa accenno al sostituire le emozioni negative con quelle positive in modo compulsivo negandone il valore.
Tutt’altro, lo stesso Seligman sottolinea più volte l’importanza delle emozioni negative e della loro gestione.
Mi pare tuttavia ovvio che un approccio che mira a ricercare gli elementi che rendano la vita degna di essere vissuta si concentri maggiormente sullo studio delle emozioni positive piuttosto che su quelle negative che da sempre sono oggetto della psicologia.
Senza contare che la maggior parte dei manuali di psicologia positiva promuovono l’utilizzo di tecniche di meditazione per gestire le emozioni sia positive che negative.
Per quanto riguarda l’ottimismo di Polyanna trovo sia la critica più inconsistente di tutte, i training sull’ottimismo insegnano ad avere una visione più realistica delle cose in modo da non essere schiacciati dalle nostre credenze irrazionali.
La psicologia positiva non ha mai negato che un atteggiamento pessimista orientato alla premeditazione dei mali sia funzionale in molte occasioni.
Il punto è che spesso adottiamo atteggiamenti pessimisti rigidi e disfunzionali che non ci permettono di rispondere alle situazioni in maniera efficace.
L’ottimismo è un ottimismo critico e non ingenuo e decontestualizzato, che ci permette di perseguire con efficacia i nostri obiettivi.
Psicologia positiva applicata
La psicologia positiva offre senza dubbio degli strumenti utili per la promozione del benessere, che si sono dimostrati validi in molteplici contesti.
Non si tratta di una panacea ma senza dubbio qualunque professionista con un pochino di apertura mentale potrebbe inserirli con con efficacia nella propria pratica, al di là di convinzioni o orientamenti personali.
La psicologia positiva offre numerosi strumenti pratici per la promozione del benessere, training sull’ottimismo, sulla resilienza, sull’utilizzo delle potenzialità personali e molti altri.
I contesti in cui può essere applicata sono svariati dall’educazione positiva nelle scuole, ai training sulla resilienza che si sono dimostrati validi anche sui soldati statunitensi.
Vediamo ora 3 esercizi adatti pressoché a chiunque e allo stesso tempo molto efficaci e interessanti.
3 esercizi per la promozione del benessere
Lettera di auto-compassione



Iniziate scegliendo un aspetto di voi stessi che non apprezzate e che criticate.
Può riguardare il vostro aspetto fisico, la vostra carriera, le vostre relazioni o quello che volete.
Scrivete in dettaglio come vi sentite riguardo a questo aspetto. Quali pensieri, immagini, emozioni emergono quando ci pensate?
Ora immaginate qualcuno che vi ama, vi accetta e vi sostiene incondizionatamente.
Un amico, un famigliare o chi volete, che vi vede per tutto ciò che siete, sia negli aspetti negativi che positivi.
Questa persona vi accetta abbracciandovi gentilmente così come siete.
Ora scrivete una lettera a voi stessi dal punto di vista di questa persona.
Cosa dice? In che modo vi incoraggia e vi supporta? Scrivete tutto quello che vi passa per la testa, non concentratevi troppo sulla forma e sul linguaggio.
Dopo averla completata mettetela da parte per quindici minuti.
Dopo rileggetela, cercando di sentire l’incoraggiamento, il sostegno, la compassione e l’accettazione che esprime.
Rivedete la lettera ogni volta che vi senti abbattuti riguardo a questo aspetto di voi.
Ricordate che accettare se stessi è il primo passo per cambiare.
Meditazione della gentilezza amorevole
La meditazione della gentilezza amorevole è caratterizzata dalla ripetizione di alcune frasi e dal focus sulla compassione e sull’autocompassione.
Si concentra sullo sviluppo di sentimenti di gentilezza, calore ed empatia verso se stessi e gli altri.
Per approfondire leggete l’articolo sulla meditazione della gentilezza amorevole.
Le tre benedizioni
Ogni giorno, alla fine della giornata, scrivete tre cose positive che vi sono capitate, che siano grandi o piccole non importa.
Scrivetele in un diario e specificate anche il perché questi eventi sono stati positivi.
Lo ripeto anche piccoli gesti vanno benissimo, imparerete anche ad apprezzare le piccole cose di tutti i giorni.
Dalle ricerche è emerso che questo esercizio si è dimostrato in grado di migliorare i sintomi della depressione.
In ogni caso trovo sia molto efficace nel migliorare il benessere.
Prima di dormire riflettere sul fatto che ci accade sempre qualcosa di positivo anche nelle giornate più nere, anche se piccolo, può davvero cambiare la nostra prospettiva delle cose.
Un saluto, a presto!
Andrea



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.