La Rational Emotion Behaviour Therapy è una terapia di stampo cognitivo comportamentale, l’assunto alla base della REBT è che le nostre reazioni emotive e il nostro comportamento sono influenzati da come interpretiamo e percepiamo la realtà e ciò che ci accade.
Ovviamente questa serie di articoli non vuole avere nessuno scopo terapeutico. Piuttosto osservare come il nostro modo di pensare e di percepire gli eventi sia responsabile di molte convinzioni irrazionali che scatenano in noi stress e ansie spesso eccessive. Imparando a riconoscere certe convinzioni irrazionali potremmo migliorare la nostra gestione dello stress e il benessere.
L’essenza della REBT: Il modello A-B-C-D-E
La REBT, inizialmente RET è stata elaborata dallo psicologo Albert Ellis, uno degli psicologi più influenti dello scorso secolo.
Ellis era convinto che se i disturbi dipendono dal nostro modo di pensare la realtà, noi stessi abbiamo la capacità di cambiare di cambiare i nostri pensieri e di ridurre così la sofferenza emotiva.
La REBT riassume il processo, che ci porta a reagire in modo emotivamente disfunzionale agli eventi, con il modello A-B-C-D-E.
– Evento attivante (A): la situazione in cui siamo coinvolti. Può essere esterna o interna (come ricordi o fantasie).
– Sistema di convinzioni (B): per convinzioni si intendono tutti quei pensieri e commenti riguardanti l’evento attivante che compaiono nella nostra mente.
Le convinzioni possono essere irrazionali (iB) o razionali (rB).
Quelle razionali, sono logiche e realistiche, ci portano ad attuare comportamenti utili per fronteggiare la situazione in modo adeguato. Ci spingono ad adottare reazioni “normali”.
Quelle irrazionali, sono illogiche, irrealistiche. Sono proprio queste ultime ad essere le cause dei nostri stati emotivi disfunzionali. Ci spingono ad adottare reazioni “eccessive”.
– Le conseguenze (C): si tratta delle conseguenze comportamentali che adottiamo a seguito delle nostre convinzioni.
– La messa in discussione (D): è il processo attraverso cui mettiamo in discussione le nostre convinzioni irrazionali, e cerchiamo di ristrutturarle.
– Gli effetti (E) : sono i cambiamenti che vengono prodotti dal processo di messa in discussione, sulle convinzioni, sulle emozioni e sul comportamento.
Convinzioni irrazionali
Le convinzioni irrazionali sono fondamentalmente di 4 tipologie:
– Pretese assolute
Si tratta di modalità di pensiero che tendono a doverizzare (devo per forza ottenere ciò che mi sono prefissato) e a pensare in termini di bisogni assoluti (non posso fare a meno di ottenere ciò che mi sono prefissato), non contemplano la possibilità di fare a meno di ciò che vorremmo ottenere.
– Catastrofismo
La tendenza ad esagerare le conseguenze spiacevoli di certi eventi, “se non ottengo ciò che mi sono prefissato sarà una tragedia”.
– Bassa tolleranza alla frustrazione, insopportabilità
Pensieri che denotano una bassa tolleranza alle conseguenze negative, “non riesco a sopportare di non poter ottenere ciò che vorrei”.
– Giudizio globale su di se o sugli altri
Pensieri che svalutano o condannano in modo globale se stessi o una persona sulla base di un comportamento, “ho fallito quel test, sono un incapace che non riuscirà mai a fare bene”, “quella persona si è comportata male con me, è una persona cattiva che non merita nulla”. Si tratta di generalizzazioni irrazionali, se una persona mi fa un torto non per questa è una persona cattiva in modo assoluto. Se io fallisco un test non per questo sono un incapace in modo assoluto, al massimo ho dimostrato solo di non essere adeguatamente preparato per quel test.



Cosa si intende per reazioni “normali” ed “eccessive”?
Reazioni come preoccupazioni e stress come ho già detto in passato sono assolutamente normali di fronte a certe situazioni, ma quando queste diventano effettivamente eccessive e disfunzionali?
Sono eccessive quando scatenano ansie incontrollabili e terrore, in una modalità rigida che vi costringe a ogni costo a mantenere un atteggiamento di panico e adottare un comportamento disfunzionale.
Alla base delle reazioni eccessive ci sono le doverizzazioni e le terribilizzazioni. Due modelli di pensiero rigidi dal quale scaturiscono convinzioni irrazionali che producono i classici sintomi nevrotici.
Infatti a scatenare reazioni anormali sono proprio le convinzioni di questo tipo ad esempio “se non riesco in questo esame sarà terribile, non so come farò a sopportarlo”. Questa convinzione rigida e del tutto irrazionale di una conseguenza terribile, scatena stress e ansie eccessive.
Una convinzione realistica sarebbe “se non riesco a superare l’esame per il quale mi sono preparato sarà molto brutto, però non avrò altre possibilità per farcela, anche se mi costerà spenderci altro tempo”.
Ovviamente la convinzione rimane spiacevole ma c’è un enorme differenza tra l’immaginare che una conseguenza è terribile e il rendersi conto che per quanto sia brutta potrebbe essere molto peggio e non è la fine del mondo.
Se iniziate a farci caso vi renderete conto di quanto spesso immaginiamo conseguenze terribili che non sono neanche lontanamente così vicine alla realtà.
Ma perché adottiamo queste doverizzazioni e convinzioni terribilistiche? Ne parleremo nella Parte 2.
Un saluto, a presto!
Andrea



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.