Stress: La Guida Definitiva Per Conoscerlo e Gestirlo

Immagina la scena: torni dal lavoro e appena qualcuno ti rivolge la parola, con un tono che percepisci come vagamente aggressivo, sfoghi tutto lo stress della giornata sul povero malcapitato.

Sono certo non ti sarà difficile nemmeno impersonarti in quest’altra situazione: è notte e dormire è impossibile, continui a rigirarti nel letto e non riesci a smettere di rimuginare su ciò che è successo durante la giornata, o sul carico di lavoro che dovrai sostenere il giorno seguente.

Tutte queste situazioni sono le classiche conseguenze dello stress che affrontiamo al giorno d’oggi.

Se queste situazioni ti capitano con una certa ricorrenza allora forse è il momento di cercare di mettere ordine nella tua vita e imparare a conoscere e a gestire lo stress.

Fortunatamente sei nel posto giusto. Sei pronto a conoscere la vera natura dello stress e alcune strategie per fronteggiarlo?

Bene iniziamo!

La storia dello stress

A coniare il termine stress è stato Hans Selye, un giovane endocrinologo che, circa un’ottantina di anni fa, cercava di studiare la comunicazione ormonale all’interno del corpo.

Il suo scopo era quello di testare come un estratto ovarico reagisse sul corpo e iniziò iniettandolo nel corpo di alcuni ratti.

Tuttavia il brillante scienziato non era molto abile nel maneggiare i ratti e passava gran parte del tempo a inseguire quelli che gli scappavano dalle mani nei goffi tentativi di iniettare l’estratto.

Dopo alcuni mesi osservò che i ratti, a cui aveva iniettato l’estratto, presentavano alcune caratteristiche peculiari, come ulcere, ghiandole surrenali ingrossate e tessuti immunitari atrofizzati.

EUREKA! Felice come non mai di aver scoperto gli effetti dell’estratto, proseguì iniettando una soluzione salina a un gruppo di controllo di ratti, per verificare se gli effetti fossero effettivamente provocati dall’estratto ovarico.

Con sua grande sorpresa e iniziale disappunto anche i ratti del gruppo di controllo dopo alcuni mesi presentarono le stesse caratteristiche.

Probabilmente la maggior parte di noi avrebbe concluso di aver sprecato mesi di lavoro e avrebbe gettato tutto nella spazzatura.

Tuttavia, questo risultato apparentemente deludente non fermò il ricercatore.

Il buon Selye ipotizzò che i cambiamenti nel corpo dei ratti fossero dovuti a una qualche riposta del loro organismo alla situazione traumatica a cui li aveva involontariamente sottoposti.

guida allo stress

Dopo ulteriori esperimenti in cui si verificarono le stesse condizioni, l’endocrinologo si rese conto di aver scoperto qualcosa di importante.

Una risposta non specifica del corpo a cui diede proprio il nome di stress.

La prima definizione di stress

Ed ecco che per la prima volta uno scienziato scoprì e definì lo stress.

“La risposta non specifica del corpo a qualsiasi richiesta gli venga rivolta”

Hans Selye sullo stress

Questo succedeva molti anni fa, oggi alcune stime ci suggeriscono che nei prossimi anni lo stress sarà una delle principali cause di malattia.

Ma come può una riposta del nostro organismo diventare così deleteria per la nostra salute?

Scopriamolo insieme.

Perché lo stress è utile?

Dall’alba dei tempi lo stress è sempre stato un meccanismo protettivo.

Lo stress ci avvisa di un pericolo, provoca una reazione naturale che ci dice quando combattere o fuggire, la cosiddetta risposta “combatti o fuggi”.

Una volta terminata la situazione di pericolo, il nostro corpo tornava all’omeostasi (anche se per molti ricercatori dello stress è preferibile parlare di allostasi, ma oggi non complichiamoci la vita).

Finché a provocare lo stress è una situazione di minaccia reale e concreta, lo stress difficilmente ha conseguenze negative.

A meno di non trovarsi in una situazione da Hunger Games esposti a pericoli continui per un tempo indefinito, le minacce concrete hanno una durata limitata e questo permette al corpo di recuperare.

Allora cos’è che oggi rende lo stress così pericoloso, dal momento che viviamo in una società relativamente sicura da minacce concrete alla nostra incolumità?

Perché lo stress è dannoso?

Il numero dei fattori di stress è aumentato in modo esponenziale: il traffico, il denaro, il successo, l’equilibrio lavoro/vita, l’economia, l’ambiente, la genitorialità, i conflitti familiari, le relazioni, la malattia. Poiché la natura della vita umana è diventata molto più complicata, la nostra risposta non è stata in grado di tenere il passo con lo stress

Andrew Bernstein

Con il passare degli anni, il nostro cervello si è evoluto, abbiamo iniziato a pensare in modo astratto e a poter immaginare le conseguenze degli eventi.

Questa evoluzione ci ha reso abbastanza intelligenti da crearci eventi stressanti completamente nella nostra testa.

Ed ecco che problemi come il traffico, i litigi con i colleghi, i cambiamenti, possono provocarci forti stress.

Restare imbottigliati nel traffico non è di per sé una situazione di vita o di morte, tuttavia il nostro rimuginare sulle conseguenze di un eventuale ritardo e sul perché siamo così sfortunati può provocarci un grande stress.

A rendere stressanti le nostre vite sono solo in piccola parte gli eventi esterni, piuttosto è la nostra interpretazione degli eventi quotidiani a stressarci pericolosamente.

La possibilità di accettare un evento che non possiamo cambiare, oppure stressarci e iniziare a premere il clacson all’impazzata, dipende dalla nostra interpretazione.

Questo tipo di stress psicologico e sociale, a differenza delle minacce concrete, non sempre permette al nostro organismo di tornare all’omeostasi una volta terminata la situazione stressante.

Spesso continuiamo a rimuginare su ciò che è accaduto, rivivendolo nella nostra mente e alimentando lo stress.

Proprio questo stress cronico ha dimostrato di portare a problemi di salute psicologici e fisici di lunga durata, come malattie cardiovascolari, diabete, ansia e depressione.

Sintomi dello stress

guida definitiva allo stress

Sebbene tutti viviamo lo stress in modo diverso, i sintomi più comuni sono:

– Difficoltà a dormire

– Aumento di peso o perdita di peso

– Mal di stomaco

– Irritabilità

– Digrignare i denti

– Attacchi di panico

– Mal di testa

– Difficoltà di concentrazione

– Mani o piedi sudati

– Bruciore di stomaco

– Sonno eccessivo

– Isolamento sociale

– Fatica

– Nausea

– Sentirsi sopraffatto

– Comportamenti ossessivi o compulsivi

Eustress e distress

Eustress e distress, sono due termini che vengono utilizzati per definire lo stress “buono” (eustress) e quello “cattivo” (distress).

L’eustress sarebbe il livello di stress adeguato, che ci permette di rispondere con efficacia alle sfide ed essere coinvolti appieno nelle attività che svolgiamo.

Il distress sarebbe lo stress negativo, un livello di attivazione eccessivo che ci blocca, ci impedisce di rispondere con efficacia alle sfide.

Il distress cronico provoca conseguenze negative sulla nostra salute.

La distinzione distress/eustress potrebbe generare confusione sulla vera natura dello stress se li si percepisce come due tipi di stress differenti.

Come abbiamo detto lo stress di per sé non è un elemento negativo.

In questa definizione si parla di eustress e distress in termini di attivazione, perciò non sono da percepire come due concetti dicotomici.

Se il nostro organismo ci attiva eccessivamente parliamo di distress, se ci attiva in modo adeguato per rispondere al meglio al compito che abbiamo di fronte parliamo di eustress.

In altri termini il fatto che lo stress si presenti come “eutress” o “distress” dipende dalla nostra capacità di rispondere ed esso e gestirlo.

Le risposte allo stress

Le nostre risposte allo stress variano di intensità e durata in base alle esperienze stressanti e quindi hanno effetti diversi sul nostro corpo e sul cervello.

La dottoressa Kelly McGonigal della Stanford University, di cui abbiamo già parlato in un articolo precedente, nel suo libro “il lato positivo dello stress”, presenta una serie di studi per dimostrare che a rendere lo stress dannoso è il nostro modo di considerarlo, il nostro mindset.

mindset e stress

Kelly McGonigal sostiene che la risposta di attacco o fuga sia solo una delle scelte che abbiamo. Disponiamo di almeno altre due possibili risposte.

La prima è la risposta di sfida che motiva, aumenta la fiducia e ci consente di imparare dall’esperienza.

Rilascia adrenalina, cortisolo e mobilita energia.

La differenza è che la risposta di attacco o fuga è guidata dalla paura, la risposta alla sfida è più simile al coraggio, ci rende concentrati e ci permette di migliorare la performance sotto pressione.

La seconda è la risposta tend and befriend che ci spinge a cercare supporto sociale e a fornire supporto, aumenta il coraggio e rafforza le relazioni.

Spinti dall’ossitocina, un neurormone, ci sentiamo maggiormente connessi con gli altri e lo manifestiamo proteggendo o cercando il supporto altrui.

Inoltre uno dei ruoli dell’ossitocina è quello di proteggere il cuore e aiutare a rigenerare le cellule cardiache dai danni dello stress.

Quando chiediamo aiuto o forniamo aiuto vengono prodotte maggiori quantità di ossitocina.

È come se il cuore avesse un sistema per recuperare dai danni dello stress.

Spesso cerchiamo di cavarcela da soli, mentre semplicemente chiedere aiuto o sfogarsi con qualcuno potrebbe avere grandi effetti benefici.

Il coping

Per coping si indicano le “strategie” intese come comportamenti e pensieri utilizzati per far fronte agli eventi stressanti.

Le strategie di coping rientrano generalmente in due categorie:

– Focalizzato sulle emozioni

– Focalizzato sul problema

Coping focalizzato sulle emozioni

Utilizziamo queste strategie quando cerchiamo di gestire le nostre emozioni di fronte allo stress e cerchiamo di modificare la nostra interpretazione del problema.

Tra queste strategie troviamo ad esempio l’ironia e l’umorismo, oppure cercare di coltivare un atteggiamento ottimista.

Strategie che non modificano la situazione ma la tua percezione e le emozioni associate a essa.

Queste strategie sono ottime da usare nelle situazioni in cui abbiamo poco controllo e non c’è la possibilità di agire direttamente sulla fonte di stress.

Un’ottima strategia di coping focalizzata sulle emozioni è quella che ho citato in precedenza, ossia modificare il tuo atteggiamento mentale (mindset) in relazione allo stress.

Imparare a vedere le situazioni stressanti come sfide piuttosto che come minacce può cambiare drasticamente le conseguenze psicologiche e fisiologiche dello stress.

Altri esempi di strategie focalizzate sulle emozioni:

– Imparare ad accettare che ci siano eventi che non puoi controllare, in modo da non sprecare energie in qualcosa che non può essere modificato e investendole in altro in modo efficace.

– Praticare la meditazione per migliorare la propria consapevolezza e la gestione delle proprie emozioni.

– Utilizzare quotidianamente tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o il rilassamento progressivo di Jacobson.

Coping focalizzato sul problema

Utilizziamo queste strategie quando cerchiamo direttamente di modificare la causa dello stress.

A volte non c’è nulla che tu possa fare per cambiare una situazione, ma spesso troverai l’opportunità di agire e cambiare direttamente le circostanze che affronti.

Questi tipo di strategie di coping focalizzate sul problema possono essere molto efficaci, a patto che tu possa effettivamente agire sulla fonte di stress.

Spesso un piccolo cambiamento nella fonte dello stress è tutto ciò di cui hai bisogno per avere un enorme cambiamento del modo in cui ti senti.

Inoltre, in molti casi lo stress è dovuto anche alla sensazione di essere “intrappolati” nella situazione stressante.

Riuscire a intraprendere un’azione e ad essere proattivi può eliminare questa sensazione e diminuire rapidamente lo stress.

Alcuni esempi di strategie focalizzate sul problema sono:

– Parlare con le risorse umane nel caso di molestie sul posto di lavoro.

– Utilizzare delle strategie di risoluzione dei conflitti o per migliorare i propri rapporti in caso di problematiche relazionali.

Migliorare la gestione del proprio tempo, organizzando gli impegni nel modo più corretto e dando la priorità alle cose più importanti.

La gestione dello stress

In parole semplici la gestione dello stress è:

“Insieme di tecniche e programmi pensati per aiutare le persone a gestire più efficacemente lo stress nella loro vita analizzando i fattori di stress specifici e adottando azioni positive per ridurre al minimo i loro effetti.”

L’obiettivo che dobbiamo porci non è di eliminare totalmente lo stress, infatti, come abbiamo visto, lo stress è una risposta umana che può essere una risorsa, piuttosto dobbiamo imparare a gestirlo efficacemente.

Bene ora che abbiamo parlato un po’ di teoria possiamo passare alla pratica e (finalmente:)) alle strategie per gestire lo stress.

Ma prima di entrare nel vivo ti chiedo di condividere la guida o mettere like, te ne sarei davvero GRATO.

Suggerimenti per gestire lo stress

– Comprendi il tuo stress

Cerca di capire come si manifesta lo stress per te dal punto di vista fisiologico, emotivo, cognitivo e comportamentale.

Quando sei stressato come reagisci? Quali sono le risposte fisiologiche del tuo corpo?

Che cosa provi?

Quali pensieri invadono la tua mente?

Quali comportamenti adotti?

Comprendendo come si manifesta lo stress per te, puoi essere meglio preparato ad accoglierlo e a gestirlo.

– Identifica le tue fonti di stress

Quali sono le fonti principali dello stress?

Di solito le principali fonti di stress sono: soldi, famiglia, salute, lavoro.

Anche i cambiamenti possono essere molto stressanti.

Quali sono le fonti di stress che ti colpiscono maggiormente?

– Identifica le tue strategie di gestione dello stress

Ora come ora che cosa fai per gestire lo stress?

Spesso adottiamo comportamenti appresi negli anni che possono non essere salutari come l’eccesso di alcol o di cibo.

Strategie che mirano a controllare o a scacciare lo stress più che a gestirlo, che a lungo termine funzionano ben poco.

Chiediti se le strategie che stai utilizzando ti hanno portato a dei miglioramenti effettivi oppure no.

– Implementare strategie di gestione dello stress salutari

Se ti rendi conto di non adottare strategie salutari, puoi iniziare a riflettere su quali approcci più salutari puoi utilizzare.

A breve ne vedremo alcune.

– Prenderti cura di te stesso è una priorità

Devi iniziare a prenderti cura del tuo benessere ora.

In futuro potrebbe essere tardi e potresti ritrovarti a subire conseguenze negative sul benessere psicofisico.

Impara a prenderti del tempo per te. Non trascurare le cose più semplici che promuovono il benessere, come il sonno, il cibo, il riposo e l’esercizio fisico.

Le principali tecniche di gestione dello stress

guida allo stress

Prima di vedere alcune strategie di gestione dello stress declinate secondo gli stili di coping che abbiamo visto in precedenza, facciamo una breve panoramica delle strategie e attività più efficaci a lungo termine per gestire lo stress.

Esercizio fisico

L’esercizio fisico è una vera panacea per il nostro benessere psicofisico.

Fare attività fisica non solo riduce lo stress, ma riduce la probabilità di sviluppare diverse malattie, migliora il benessere, ci rende più positivi, felici ed energici.

Se al momento non fai esercizio fisico, hai il dovere di rimboccarti le maniche e iniziare a muoverti, lo devi al tuo fisico e alla tua mente. Vedrai, ti ringrazieranno in breve tempo.

Esistono centinaia di approcci all’esercizio fisico, puoi decidere di iniziare uno sport, di correre, di andare in palestra, o di allenarti a casa.

La cosa importante è fare, puoi iniziare anche con pochi minuti al giorno.

Se non trovi la voglia leggi l’articolo su come trovare la motivazione per iniziare a fare esercizio fisico, iniziando con il dedicarvi 3 minuti al giorno.

Se ti annoi a correre, ad andare in palestra, o ad allenarti a casa, trova uno sport che ti appassioni.

La scusa “non trovo uno sport che mi piaccia” non vale.

Mettiti in testa di trovarlo e inizia a provare uno sport dopo l’altro, prima o poi troverai qualcosa di piacevole.

I benefici dell’esercizio fisico sono troppo grandi per non praticarlo.

ATTENZIONE! Fare esercizio fisico fa bene, ma non sempre vale il “più fai meglio è”, soprattutto se non siete abituati non ha senso esagerare, rispettate il vostro corpo e dategli il tempo per recuperare.

Meditazione

Anche della meditazione abbiamo già parlato.

Le ricerche ci mostrano che meditare su base regolare ha effetti positivi sulla salute, migliora il benessere e riduce lo stress contribuendo a ridurre i livelli di ormoni dello stress.

Se vuoi approfondire il tema meditazione, ti consiglio di leggere l’articolo sulla mindfulness.

Sostegno sociale

Il sostegno sociale può essere uno strumento potentissimo per gestire lo stress.

Come abbiamo detto in precedenza, cercare e fornire sostegno aumenta la produzione di ossitocina, con tutte le relative conseguenze positive che ne derivano.

Passare del tempo con le persone che amiamo è uno dei modi migliori per rilassarsi e per prendere le distanze dalle fonti quotidiane di stress.

Ovviamente, il sostegno sociale è valido solo se i rapporti a cui facciamo riferimento non sono a loro volta una fonte di stress.

Cambiare mindset

Abbiamo parlato prima di come lo stress possa essere una risorsa piuttosto che un elemento negativo se riusciamo a modificare la nostra interpretazione degli eventi stressanti.

In America è stato effettuato uno studio sullo stress in cui è stato chiesto ai partecipanti:

– Quanto stress hai provato nell’ultimo anno?

Poco/Medio/Tanto

– Credi che lo stress sia dannoso per la salute?

Si/No

Dopo un anno i ricercatori hanno controllato la percentuale dei decessi dei partecipanti.

Da questo test sono emerse una buona e una cattiva notizia.

Quella cattiva è che le persone che hanno detto di aver provato molto stress nell’ultimo anno avevano il 43% in più di probabilità di morire.

La buona notizia è che questo dato era vero solo per le persone che ritenevano lo stress un elemento negativo per la salute.

Addirittura, le persone che avevano sperimentato più stress, ma non lo consideravano un elemento negativo avevano meno probabilità di ammalarsi rispetto a quelle che avevo detto di aver provato un basso livello di stress.

Quindi cambiare il modo di vedere lo stress (mindset) può cambiare la nostra relazione con lo stress stesso anche dal punto di vista della risposta fisiologica.

Se invece di interpretare i segni dello stress come ansia o come segni che stiamo reagendo poco bene alla situazione, li interpretiamo come segni del corpo che si sta preparando alla sfida attiveremmo una risposta differente.

Strategie di coping focalizzate sul comportamento

– Impara ad essere assertivo

L’assertività può essere definita come la capacità di farsi valere, orientando le scelte e ottenendo il consenso altrui.

L’assertività a differenza dell’aggressività ci permette di ottenere ciò che vogliamo senza prevaricare sugli altri.

La comunicazione chiara ed efficace è la chiave per essere assertivi.

Quando siamo assertivi, possiamo chiedere ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno e spiegare cosa ci infastidisce.

La chiave sta nel farlo nella maniera giusta e ferma, con empatia verso gli altri.

Una volta capito come comunicare in modo efficace, puoi difenderti ed essere proattivo per cambiare la situazione stressante.

Alcuni esempi per esercitare l’assertività sul lavoro potrebbero essere: chiedere a un collega di fare la propria parte di un progetto o semplicemente non permettere a qualcuno di interromperti mentre stai facendo un discorso.

– Prenditi del tempo per te

Allontanati da tutte le fonti di stress, spegni il cellulare e prenditi del tempo per stare in tranquillità ogni giorno, anche pochi minuti.

In breve tempo noterai come tutte quelle cose apparentemente urgenti che sentivi di dover fare, diventano meno importanti.

Ricaricare le batterie è il modo più efficace per affrontare lo stress.

– Gestisci il tuo tempo efficacemente

Impara a gestire efficacemente il tuo tempo, dai la priorità alle cose davvero necessarie e importanti, organizza il tempo restante per il resto delle attività.

Impara ad organizzare i tuoi impegni e ti ritroverai con una vita meno stressante.

È di fondamentale importanza ritagliarti del tempo per fare esercizio fisico, hobby, interessi e relax.

Uno degli errori più frequenti quando siamo stanchi e stressati è quello di cancellare tutte le attività extra-lavorative e questo comportamento non fa altro che peggiorare la situazione.

Poni dei confini

I confini sono l’insieme interno di regole che creiamo per noi stessi.

Descrivono quali comportamenti siamo disposti ad accettare e quali no.

I confini sani sono essenziali per una vita senza stress.

Quando abbiamo confini sani rispettiamo noi stessi e ci prendiamo cura del nostro benessere esprimendo chiaramente i nostri confini agli altri.

Strategie di coping focalizzate sulle emozioni

– Tecnica ABC

La tecnica ABC è stata originariamente creata dallo psicologo Albert Ellis e successivamente adattata da Martin Seligman.

Il nostro stress e le nostre ansie dipendono in gran parte da come interpretiamo gli eventi piuttosto che dagli eventi in sé.

Albert Ellis, uno degli psicologi che ha gettato le basi della terapia cognitivo-comportamentale, era convinto che se i disturbi dipendono dal nostro modo di pensare la realtà, noi stessi abbiamo la capacità di cambiare i nostri pensieri e di ridurre così la sofferenza emotiva.

Le lettere ABC rappresentano:

A – avversità, o evento stressante.

B – credenze o il modo in cui rispondi all’evento.

C – conseguenze, il risultato delle tue convinzioni porta alle azioni e ai risultati di quell’evento.

Monitorando le nostre convinzioni negative rispetto agli eventi stressanti della vita, potremmo imparare a riconoscerle e agire di conseguenza per sostituirle con convinzioni più realistiche e positive.

Per approfondire leggi l’articolo sulla REBT

– Affermazioni e immagini

Le immagini e le affermazioni positive possono aumentare le emozioni positive e ridurre lo stress.

Come? Quando pensi ad un’esperienza positiva, il tuo cervello la percepisce come una realtà.

Quindi, sostituisci i pensieri negativi con affermazioni positive e cambia il modo in cui vedi e sperimenti gli eventi stressanti, un po’ come dicevamo per quanto riguarda il mindset.

ATTENZIONE! Le affermazioni positive possono essere un’arma a doppio taglio.

Se hai una bassa autostima, affermazioni positive come “sono una persona capace che vale” oltre a non portare benefici possono essere addirittura deleterie.

Infatti, se si tratta di affermazioni totalmente contrarie alle nostre credenze personali le affermazioni positive forzate tendono a far sentire ancora peggio.

Quindi come possiamo usarle nel modo giusto?

Trasformandole in affermazioni positive credibili per noi.

Possiamo farlo in diversi modi, un esempio può essere quello di porsi degli obiettivi specifici, piuttosto che vaghi e rafforzarli ristrutturando le affermazioni in modo più credibile.

Ad esempio, se hai un basso livello di autostima piuttosto che dire:

Raggiungerò quell’obiettivo perché sono una persona che vale”

Risulterà molto più credibile:

“Mi impegnerò fino a che non riuscirò a raggiungere il mio obiettivo”.

Tecniche di rilassamento

Per concludere vorrei parlare delle tecniche di rilassamento.

Esistono diverse tecniche che riguardano la respirazione, il rilassamento muscolare o altre tipologie.

Tra le più famose ed efficaci troviamo:

– Il training autogeno

Si tratta di una tecnica molto famosa ed efficace, ma sarebbe troppo complicato spiegarla in poche righe quindi ne parlerò in un articolo futuro.

– Tecniche di respirazione

Esistono diverse tecniche che riguardano la respirazione, in passato ho parlato della respirazione diaframmatica.

Queste tecniche sono molto versatili e possono essere utilizzate per ridurre lo stress nell’immediato anche in pochi minuti.

Ecco una tecnica di respirazione molto semplice e veloce che può aiutarti a ridurre lo stress nell’immediato:

1 – Seduto o in piedi, inspira lentamente contando da 1 a 5.

2 – Mentre conti, alza le braccia sopra alla testa e unisci le mani, trattieni il respiro per 3 secondi tenendo le braccia sopra alla testa e le mani unite.

3 – Abbassa la braccia tenendo le mani unite davanti a te ed espira lentamente contando da 1 a 5.

4 – Ripeti per 3 volte.

5 – Se non puoi muovere le braccia per qualche ragione puoi effettuare l’esercizio senza farlo.

Esistono centinaia di altre tecniche ma per citarle tutte bisognerebbe scrivere un libro, per cui per oggi mi fermo qui.

Vorrei essere meno stressato!

Per concludere questa guida vorrei che tu sappia un’altra cosa riguardo allo stress

Molto spesso ci lamentiamo del fatto che siamo troppo stressati e ce ne usciamo con la classica frase:

“Vorrei essere meno stressato e avere più tempo per rilassarmi”

Si tratta di una frase che diciamo pressoché tutti ogni tanto.

Tuttavia, ancora una volta le ricerche ci dicono che questa affermazione è frutto di un bias.

Infatti le persone più stressate, ma che riescono a gestire lo stress in maniera adeguata hanno livelli più alti di benessere rispetto alle persone che non sono stressate.

Questo perché?

Perché le attività che ci provocano stress molte volte sono propria quelle che rendono la nostra vita significativa.

Quindi anche se nella quotidianità fatichiamo a rendercene conto, le attività che ci stressano, perché ci richiedono di uscire dalla nostra zona di comfort, o perché ci richiedono un grande impegno, sono quelle che rendono la vita degna di essere vissuta.

Ti ringrazio per aver letto l’articolo, se ti è piaciuto, per ripagarmi delle ore passate a scrivere, ti basta mettere un like o condividere l’articolo (sempre che tu non l’abbia già fatto).

Io non potrò che esserti GRATO ed essere felice che tu abbia apprezzato l’articolo.

Un saluto, a presto!

Andrea

Fonti:

David Lazzari. (2016). Bilancia il tuo stress. Giunti.

Kelly McGonigal. (2018). Il lato positivo dello stress. Giunti.

https://positivepsychologyprogram.com/stress-management-techniques-tips-burn-out/

Martin E. P. Seligman. (2017). Fai fiorire la tua vita. Una nuova, rivoluzionaria visione della felicità e del benessere.

Robert M. Sapolsky. (2004). Perchè alle zebre non viene l’ulcera?. Castelvecchi.

Andrea Croce

Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.

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laura

10 mesi ago

Mal di testa, insonnia, aumento di peso, bruciore di stomaco…sempre nei periodi di forte stress. Personalmente provo a mettere in atto tutti i suggerimenti, ma quando l’ansia arriva è come se il mio cervello non fosse più in grado di percepire cosa sta succedendo, qualche volta infatti ho avuto anche attacchi di panico con corsa in pronto soccorso. Ho letto su guna che alcuni rimedi naturali come l’ignatia amara possono essere di aiuto in caso di ansia, mi chiedevo se funzionano. Pensavo di usare questi rimedi per riconnettermi con me stessa quel tanto che basta per poi iniziare ad analizzare la situazione razionalmente e gestire la cosa. Grazie

Dott. Andrea Croce

10 mesi ago

Salve Laura, asia e stress sono spesso interconnessi, ma non sono la stessa cosa, per quanto riguarda ansia e attacchi di panico se persistono la scelta migliore è quella di chiedere un supporto psicologico. In ogni caso sul sito puoi trovare numerosi altri articoli su ansia e stress che ti potrebbero dare altri spunti per affrontare la cosa. Trovi anche molti video sul canale YouTube. Buona giornata.

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