È possibile essere felici? E Come Possiamo Esserlo?
Ti senti spesso insoddisfatto o insoddisfatta, magari vorresti essere felice, ma infondo ti chiedi, ma che cos’è questa felicità, esiste veramente?
Be alla fine di questo articolo avrai le idee un po’ più chiare sul concetto di felicità e su come raggiungerlo.
Citando Khalil Gibran: “Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.”
Per me questa è una delle citazioni sulla felicità più belle e veritiere in assoluto e già solo questa frase ci dice tantissimo sulla natura della felicità.
Capita spesso di vedere immagini e video di famiglie che abitano in villaggi molto poveri dell’Africa sorridenti, apparentemente felici nonostante non possiedano nessun tipo di ricchezza.
Dall’altra parte assistiamo a notizie di persone famose, molto ricche che cadono in depressione e che arrivano al suicidio.
Ora non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio ed è chiaro che non possiamo dire che le persone che vivono in luoghi poveri della terra sono più felici. E non dobbiamo neanche banalizzare il tutto dicendo che i soldi non fanno la felicità.
I soldi ci aiutano ad avere un buon livello di benessere e ci tolgono tante preoccupazioni. Tuttavia non sono condizione necessaria e sufficiente per essere felici.
È possibile essere felici?
La prima cosa che dovremmo chiederci è: è possibile essere felici? Che cosa significa vivere una vita felice? E come possiamo farlo?
Ti voglio dare un mia personale risposta a questa domanda, ma prima andiamo un pochino indietro nel tempo.
Già nell’antica Grecia ci si interrogava su cosa fossero la felicità e il benessere e su come ottenerle e molti filosofi si sono concentrati sulla differenza tra eudaimonia ed edonia.
Non esiste un accordo universale sui significati precisi dei termini benessere eudaimonico ed edonico.
Per farla breve il benessere eudaimonico veniva identificato come una vita orientata all’autorealizzazione, alla virtù, un benessere più a lungo termine.
Al contrario il benessere edonico era più legato alla massimizzazione del piacere, dando priorità alle esperienze piacevoli, all’evitamento della sofferenza. Un benessere più orientato a breve termine.
La questione in realtà è più complessa di così, ma questa non è una lezione di filosofia, ciò che mi interessa è questa distinzione tra un piacere più legato all’autorealizzazione in vari ambiti della vita, quindi più a lungo termine e un piacere legato più alle gratificazioni immediate.
Molte persone infatti vivono di sensazioni e esperienze, che possono essere molto piacevoli, ma che poi a un certo punto rischiano di lasciare il posto a una sensazione di vuoto, come se mancasse sempre qualcosa.
Al contrario altre persone si dedicano costantemente a costruire il proprio futuro rimandando ad oltranza il momento in cui si godranno i frutti dei propri sforzi. Tutto ciò con il rischio di dimenticare di vivere il momento presente.
Rischiano così di svegliarsi un giorno e capire che il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo e una volta passato non possiamo tornare indietro.
È possibile essere felici? Se si come?
Proprio in linea con questo ciò che emerge da alcune ricerche come quella di Huta e Ryan è che le persone che hanno livelli più alti di soddisfazione e benessere sono quelle che si dedicano al costruire una vita orientata alle gratificazioni a lungo termine, ma che sanno anche godersi i piaceri del momento con il giusto equilibrio.
Vedo molti post in cui guru vari consigliano ai giovani di lavorare mentre i coetanei escono a divertirsi. Oppure di allenarsi piuttosto che prendere l’aperitivo al venerdì sera con gli amici.
Facciamo attenzione agli estremismi, va bene dedicarsi anima e corpo ai propri progetti e obiettivi. Tuttavia non dimentichiamoci di goderci la vita nel momento presente, perché il momento presente è tutto ciò che abbiamo.
Quindi è possibile raggiungere la felicità?
Quindi in conclusione come possiamo raggiungere questa fantomatica felicità?
Be il primo passo è capire che il termine felicità vuol dire tutto e niente. Per me può significare una cosa per te che stai leggendo una completamente diversa.
Perciò dobbiamo capire che cosa significa felicità per noi, dobbiamo dare una definizione di felicità più concreta possibile.
Dopo di che dobbiamo darci degli obiettivi per realizzare quella visione della felicità che abbiamo. Obiettivi a breve, medio e lungo termine, tenendo presente che in realtà non esiste un momento in cui raggiungeremo una felicità stabile. Sarà un viaggio sempre in work in progress in cui dovremmo fare sempre degli aggiustamenti sulla traiettoria.
E nel frattempo riempiamo la nostra vita di cose positive, di cene con le persone che amiamo, di viaggi e di avventure.
Non dobbiamo ossessionarci con l’idea di essere felici, perché spesso più cerchiamo di forzare qualcosa meno riusciamo ad avvicinarci.
Riempiamo la nostra vita di momenti belli, perché è vero che è importante trovare la propria strada, autorealizzarsi e costruire progetti a lungo termine. Ma non dimentichiamo che il bene più prezioso che abbiamo è il tempo e il modo migliore per spenderlo è trascorrerlo con le persone che amiamo.
Bene ricorda che sei hai bisogno di un supporto psicologico trovi i miei contatti qui sotto, io mi occupo di consulenze sia online sia in studio a Genova.
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A presto,
Andrea.



Mi chiamo Andrea Croce e sono il fondatore di Hauora.org. Sono uno Psicologo e mi occupo da anni di studiare il benessere in tutte le sue forme. Appassionato di fitness, sport e alimentazione credo sia importante occuparsi del benessere psicologico quanto di quello fisico.